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UNLOADING OF THE NORMAN ATLANTIC – SBARCO DEI MEZZI

interno NA

Approaching the anniversary of ONE YEAR FROM FIRE OF NORMAN ATLANTIC, exploded Dec. 28, 2014, took place on Oct. 21, 2015 in Bari the meeting at the offices of the Harbour – just across the helpless wreck still moored in port, set by experts appointed by the examining magistrate within of recording evidence in course, in order to plan operations of “UNLOADING” the ship. Present for  our team the lawyer Domenico Chirulli and our consultant, Ing. Antonio Scamardella. The meeting served to illustrate and develop – finally! – the landing plan of the vehicles on board the wreck, an operation that will be implemented by a company specifically empowered by the judge as likely from next month. The only company to participate in the bidding won the job, and operations costs will fall on the Italian citizens, given the lack of agreement between Anek and Visemar in sharing the costs of recovery of vehicles and emptying the ship.

First will be drafted a security plan to protect the safety of those who will have to physically go to empty the bridges, even those completely burned and partially collapsed on one another, and take stock of all that therein is loaded and cluttered. The operations will be conducted in the presence of the forensic team who will ensure findings of the case and the possible – but highly likely – recovery of human remains, in addition to report in some areas (eg DGE room, safety room and bridge, trigger area fire, etc.) of specific evidence that can be used in criminal proceedings.

These operations will require several months for the deducible complexity of operations, made particularly complex in the bridges completely devastated by fire. Clearly it is not possible to know right now how many and which will be cars and trucks that, while not drawn and destroyed by fire, are still considered recoverable with normal functioning; In fact, both the exposure to high temperatures to intense smoke, may have irreparably damaged the electrical and electronic elements of the vehicles, as well as rendered useless all that was contained in a container transported by trucks or inside the car, such as bags, suitcases and personal effects of the passengers, which in some cases were even moving from country to country, bringing with them all their possessions. In addition, the prolonged stay of the vehicles in the inside decks, closed for months as in an oven under the Apulia sun, has actually contributed to the deterioration of everything – on the occasion of our visit on board – we got to see: from the bridge three up on the outside deck it’s all pretty much rusted and macerated.

As for the profile of the compensation for the value of vehicles, trucks and loads, this stage of unloading will be crucial, because Anek, Visemar and their insurers, said that – for them – at the moment all the vehicles that are not destroyed are virtually recoverable, and so you can not evaluate a claim for damages until they could examine their state of conservation. No mention about the year passed by with these vehicles and goods have been closed in the belly of their ship, and that the holders thereof have not been able to legitimately to use it, but we believe that this should be a further, and in some cases as for the goods transports with heavy vehicles – also of considerable economic importance.

Will continue, however, to Pisa on 6 November operations analysis give yourself retrieved from the VDR black box. This part of activities will be instrumental in the reconstruction of both the cause of the fire either of individual responsibilities of the suspects at various stages of the incident, including ship owners!

Of particular interest to us is – besides of course the causes and responsibilities for the development of the fire – the reconstruction of emergency management, and particularly the reasons for the choice of the Italian rescue ships and tug boats, a choice that has compounded the timing and conditions of the passengers, remained for days waiting to be rescued.


150507710-118e363f-b239-433d-a977-4a35de312779Avvicinandoci alla ricorrenza di UN ANNO DALL’INCENDIO DEL NORMAN ATLANTIC, esploso il 28 dicembre 2014, si è svolta il 21 ottobre 2015 a Bari la riunione presso gli Uffici della Capitaneria di Porto – proprio di fronte al relitto ancora ormeggiato inerme in porto, fissata dai periti nominati dal GIP in ambito dell’incidente probatorio in corso, al fine di programmare le operazioni di “smassamento” della nave.

Presenti per il ns. team l’Avv. Domenico Chirulli e il nostro consulente, Ing. Antonio Scamardella. La riunione è servita per illustrare e mettere a punto – finalmente! – il piano di sbarco degli automezzi a bordo del relitto, operazione che sarà attuata da una ditta appositamente incaricata dal Giudice a partire verosimilmente dal prossimo meseL’unica ditta a partecipare alla gara si è aggiudicata la gara, ed i costi delle operazioni ricadranno sui cittadini italiani, stante il mancato accordo tra Anek e Visemar nella ripartizione delle spese di recupero e svuotamento.

Prima dovrà essere redatto un piano di sicurezza per preservare l’incolumità fisica di chi materialmente dovrà procedere a vuotare i ponti, anche quelli completamente bruciati e parzialmente collassati uno sull’altro, e inventariare tutto ciò che ivi è stato caricato e stipato.

Le operazioni saranno svolte alla presenza della Polizia Scientifica che provvederà ai rilievi del caso ed all’eventuale – ma altamente probabile – recupero di resti umani, oltre alla repertazione in alcune aree (es stanza DGE, safety room e ponte di comando, area di innesco dell’incendio, etc.) di specifici elementi di prova utilizzabili nel processo penale.

Queste operazioni richiederanno diversi mesi, per le intuibili complessità delle operazioni, rese particolarmente complesse nei ponti completamente devastati dall’incendio. Chiaramente non è possibile sapere sin d’ora quali e quante saranno le autovetture ed i mezzi pesanti che, pur non attinti e distrutti dal fuoco, siano tuttora considerati recuperabili con normale funzionalità; infatti sia la esposizione ad alte temperature che al fumo intenso, potrebbe aver danneggiato irreparabilmente l’impianto elettrico e gli elementi elettronici dei veicoli, oltre che reso inservibile tutto ciò che era contenuto nei container trasportati dai TIR od all’interno delle auto, come borse, valige ed effetti personali dei passeggeri, i quali in alcuni casi si stavano addirittura trasferendo da un paese all’altro, portando quindi con se tutti i loro beni. Inoltre la prolungata permanenza dei mezzi nei ponti chiusi per mesi come in un forno sotto il sole pugliese ha di fatto contribuito a deteriorare tutto quello che – in occasione del ns sopralluogo a bordo – siamo riusciti a vedere: dal ponte tre fino su al ponte esterno è tutto praticamente arrugginito e macerato.

Per quanto al profilo del risarcimento del valore dei veicoli, dei TIR e del loro carico, la fase di smassamento sarà determinante, poiché Anek, Visemar e i loro assicuratori, hanno dichiarato che – per loro – tutti i mezzi che non risultano distrutti sono virtualmente recuperabili, e quindi non si può valutare un risarcimento del danno finché non si potrà esaminare le loro condizioni di conservazione. Sul fatto che per un anno quei mezzi siano stati chiusi nella pancia della loro nave, e che i titolari degli stessi non ne abbiano potuto fare legittimamente uso nessun accenno, ma noi riteniamo che questa debba essere una ulteriore, ed in alcuni casi come per i trasporti merce con veicoli pesanti – anche di considerevole peso economico.

Proseguiranno, invece, a Pisa il 6 novembre prossimo le operazioni di analisi dei datti recuperati dal VDR. Questa parte di attività sarà determinante nella ricostruzione sia della cause dell’incendio sia delle responsabilità individuali degli indagati nelle varie fasi dell’incidente, armatori compresi!

Di particolare interesse per noi è – oltre ovviamente alle cause e responsabilità per lo sviluppo dell’incendio – la ricostruzione della gestione dell’emergenza, e soprattutto delle ragioni della scelta dei soccorritori italiani, scelta che ha aggravato i tempi e le condizioni dei passeggeri, rimasti per giorni in  attesa di essere tratti in salvo.

28-29 Luglio 2015 – secondo accesso dei periti a bordo del Norman Atlantic

Periti a Bordo del Norman AtlanticIl collegio dei periti nominati dal Tribunale penale di Bari in ambito dell’incidente probatorio, prosegue nelle indagini volte all’accertamento dei malfunzionamenti, cause incendio e gestione emergenza, e comunica alle parti che i lavori del Collegio Peritale, cosi come determinato nel corso della precedente riunione del 02.07.2015 in Genova, proseguiranno presso il porto di Bari nei giorni 28 e 29 Luglio 2015, con accesso a bordo della Norman Atlantic (inizio delle operazioni alle ore 10:00 del 28.07.2015). Per noi a bordo con i periti, ci saranno l’Avvocato Domenico Chirulli ed il ns. consulente, Prof. Ing. Antonio Scamardella. Saranno svolte le seguenti operazioni peritali:

  1. Prelievo di documentazione dalla sala macchine.
  2. Prelievo di ulteriori memorie digitali dai computer di bordo.
  3. Prelievo del giornale del servizio antincendio
  4. Verifica delle sistemazioni di accesso ai mezzi di salvataggio.
  5. In subordine alla installazione della illuminazione di emergenza, si esamineranno i ponti 1 e 2 (in particolare i mezzi contenuti ed il rizzaggio realizzato).
  6. Eventuali ulteriori altri accertamenti.

APERTO IL PORTELLONE DEL NORMAN ATLANTIC

150507710-118e363f-b239-433d-a977-4a35de312779Il portellone della Norman Atlantic è stato finalmente aperto, dopo oltre cinque mesi dal naufragio che causò la morte di 11 persone (18 passeggeri ufficialmente ancora dispersi), in funzione delle attività tecniche disposte dal GIP di Bari nell’ambito dell’incidente probatorio per stabilire le cause dell’incendio ed i malfunzionamenti che hanno provocato il naufragio del traghetto al largo delle coste albanesi.

150508594-a8b856a4-262c-4f76-884b-189156e6e172-2Le operazioni di apertura dell’accesso automezzi alla nave, ormeggiata davanti al terminal crociere del porto di Bari, erano iniziate la scorsa settimana, coinvolgendo i tecnici, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Polizia, ed hanno comportato il taglio con la fiamma ossidrica dei pistoni del portellone, praticamente fusi dal calore, calandolo lentamente attraverso due enormi gru.

145744681-f6923040-f48b-4a00-9254-504a9294202aDall’esterno sono visibili le carcasse di TIR, Pullman ed autovetture completamente bruciate, parcheggiati sul ponte che per primo sembra essere andato a fuoco. Si vedono chiaramente le strutture in ferro della nave bruciate e in parte crollate, mezzi pesanti ed auto totalmente distrutti, anche se risulta che ai ponti 1 e 2 il carico ed i mezzi siano rimasti praticamente intatti (ma non è affatto detto che siano recuperabili, a causa della intensa esposizione a calore, fumo ed acqua del sistema drenching).

145744744-7a95962d-a1bb-428f-8ae9-3cb5abc5d4caUna volta aperta la poppa della nave, saranno prelevati campioni dei liquidi che si trovano all’interno del ponte perchè vengano analizzati dall’Arpa che dovrà dare indicazioni per lo smaltimento, al fine di evitare eventuali danni ambientali, ed a partire dall’11 giugno si procederà poi allo svuotamento (tecnicamente chiamato ‘smassamentò) del relitto e i tecnici nominati dal gip nell’ambito dell’incidente probatorio saliranno a bordo, dando inizio alle operazioni di perizia vera e propria. Il nostro pool di avvocati sarà presente per rappresentare le parti offese, affiancato dal consulente Prof. Antonio Scamardella, ingegnere navale della università di Napoli. Le attività tecniche si concluderanno entro i prossimi sei mesi, e si presume che durante questo periodo possano essere rinvenuti a bordo altri resti umani appartenuti ai molti dispersi ed al numero ancora imprecisato di clandestini che, si sa per dato praticamente certo, erano presenti nei locali garage durante l’incidente..

A seguito dei primi sopralluoghi da parte dei periti, si procederà quindi al progressivo scarico degli automezzi e dei container, anche al fine della messa in sicurezza e smaltimento del relitto, e possibile restituzione di quanto non distrutto dal fuoco agli aventi diritto. A bordo del traghetto, oltre alle autovetture, viaggiavano moltissimi mezzi pesanti per trasporto di generi alimentari, come pesce, olio di oliva etc..

Vedi il VIDEO del servizio del TG1: DENTRO LA NORMAN ATLANTIC