Al via l’Incidente Probatorio per verificare nuove responsabilità Norman Atlantic

Abbiamo appena la settimana scorsa depositato l’ennesimo gruppo di querele per i passeggeri che si sono affidati al nostro pool e, come avevamo previsto, si passa alla fase ulteriore. I Pm di Bari non perdono tempo e subito dopo la chiusura dei termini di 90 gg. per il deposito delle querele, notificano la richiesta di incidente probatorio ai 12 indagati, accusati di cooperazione colposa in naufragio, omicidio plurimo e lesioni, anche al fine di accertare nuove responsabilità per il naufragio della Norman Atlantic, la motonave naufragata lo scorso 28 dicembre al largo delle coste albanesi in cui sono morte 11 persone (18 i dispersi per ora accertati). Oltre ai due legali rappresentanti della società greca Anek, noleggiatrice del traghetto, al  supercargo della società Anek  (addetto alle fasi di imbarco), all’armatore Carlo Visentini e al comandante Argilio Giacomazzi, ci sono sette membri dell’equipaggio. Fra i quesiti proposti dalla Procura c’è, inoltre, l’individuazione di «eventuali profili di responsabilità per ritardi nell’attivazione dei sistemi di allarme e antincendio» e di tutti i soggetti preposti alla sistemazione dei carichi a bordo, al controllo dei garage durante la navigazione e poi all’evacuazione dei passeggeri. Il relitto sul quale saranno eseguiti questi accertamenti è ormeggiato di fronte al terminal crociere del porto di Bari dal 14 febbraio scorso. 

Gli accertamenti

Dovrà accertare le cause dell’incendio, la gestione delle fasi di salvataggio ma soprattutto la funzionalità di tutti gli impianti a bordo della Norman Atlantic l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Bari nell’ambito dell’indagine sul naufragio dello scorso 28 dicembre. In particolare i pm chiedono che vengano accertati «il momento in cui la nave è diventata ingovernabile», «la causa dell’incendio, il punto dove ha avuto origine e lo sviluppo del fuoco a bordo». Occorreranno poi accertamenti sulla «presenza di sufficienti prese di alimentazione per le necessità dei mezzi imbarcati», sulla «eventuale accensione durante la navigazione dei motori dei mezzi imbarcati», sulla «presenza di materiali o carichi infiammabili sui mezzi imbarcati e la loro posizione a bordo», sulla «presenza di passeggeri all’interno dei garage durante la navigazione e durante l’incendio e la presenza di clandestini a bordo». Sulle fasi di evacuazione, la Procura vuole verificare «la correttezza dei tempi di emanazione dell’ordine di emergenza generale (raccolta e convogliamento) e dell’ordine di abbandono nave», «la correttezza delle operazioni di convogliamento e gestione passeggeri nei punti di imbarco e la gestione dei mezzi di salvataggio, lance e zattere», «la regolarità delle attrezzature di salvataggio» e «la formazione del personale deputato a fronteggiare situazioni di abbandono nave». Infine «accertare se, stanti le condizioni meteo previste, – concludono i pm – fosse necessario adottare ulteriori accorgimenti».

Ancora possibile prendere parte al procedimento penale

Nonostante il 28.03.2015 sia scaduto il termine per depositare la querela, resta sempre aperta la possibilità ed opportunità di proporre una denuncia e formalizzare la propria posizione come parti offese prendendo parte al procedimento penale che ora entra nel vivo delle fasi investigative. Invitiamo quindi quei passeggeri che siano rimasti ancora indecisi sulla strada da percorrere, a non perdere questa opportunità, che riteniamo essere la strada maestra ed immancabile attraverso la quale ottenere il risarcimento in una misura adeguata. Ricordiamo che nel caso del naufragio Concordia, i risarcimenti più alti sono stati riconosciuti ai passeggeri che hanno preso parte al processo penale, mentre chi ha scelto la strada della class action, della transazione o della causa civile, è stato fortemente penalizzato sia in termini di tempi che economici. 

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